Autismo: che cos’è e quali sono i segnali per riconoscerlo

L’autismo è un disturbo generalizzato dello sviluppo, caratterizzato prevalentemente da tre aree di criticità: 

comunicazione, 

socializzazione e interessi e 

attività ristrette. 

Tre sono le aree che caratterizzano l’autismo infantile: 

👉🏼disturbo dell’interazione, 

👉🏼disturbo della comunicazione, 

👉🏼bizzarrie comportamentali.

I sintomi dell’autismo diventano più eclatanti dopo i 15 mesi perché dopo tale età il bambino diventa più partecipe dell’ambiente, osserva di più e condivide di più con chi sta attorno.

👶🏼Nel primo anno di vita tra le caratteristiche comportamentali troviamo: 

  • ridotti accomodamenti posturali del bambino
  • Pochi scambi comunicativi
  • anomala risposta gli stimoli percettivi

👶🏼1-2 anni 

La funzione di socializzazione diventa più importante. Ci può essere una mancanza dei primi segnali comunicativi: 

-manca l’indicazione. Il bambino autistico afferra la mano del genitore lo porta all’oggetto desiderato,

-ritardo del linguaggio, 

👶🏼2-3 anni

I sintomi diventano più eclatanti, si possono osservare meglio le attività ripetitive e stereotipie. Il bambino autistico ricerca stimoli particolari che si basano sulla stimolazione dei cinque sensi: vista, udito, tatto, gusto, cinestetico.

👶🏼3-4 anni 

La scuola materna è un momento difficile perché gli ambienti sono numerosi, ampi.

Ci sono molte stimolazioni diverse e sempre variabili. 

Si evidenzia l’isolamento e la ripetizione. 

Il bambino può rispondere alla frustrazione attraverso comportamenti autolesionistici .

👦🏼5-6 anni 

Superati cinque anni, in genere tutti bambini autistici dimostrano dei miglioramenti, nel senso che appaiono più sensibili gli interventi educativi, riescono ad acquisire alcune forme di comunicazione, diventano più affettuosi e adattivi, oppongono meno resistenza al cambiamento. 

A sei anni si registrano miglioramenti perché c’è più assistenza.

 

🗣 I problemi comunicativi e linguistici del bambino con autismo sono estremamente eterogenei: si parla di spettro da lievi a molto gravi.

👉🏼Per spiegare l’ampia diversità, facciamo due esempi: 

all’estremo inferiore, possiamo osservare bambini che non hanno mai acquisito il linguaggio, che non iniziano alcuno scambio comunicativo, che non rispondono se chiamati per nome.

Alcuni bambini acquisiscono diverse parole tra i 12 e i 18 mesi e poi regrediscono (perdono il linguaggio verbale).

♦️Dall’altro lato dell’estremo, alcuni bambini parlano molto, utilizzando un vocabolario forbito e formalmente appropriato ma deficitario dal punto di vista della pragmatica, poiché non sono in grado di adeguare ciò che dicono al contesto in cui si trovano, di mantenere una reciprocità nella conversazione (tendono a parlare solo loro, non lasciando il turno all’interlocutore), e non sono in grado di interpretare i segnali comunicativi della persona con cui stanno parlando (faticano a decifrare le espressioni del volto).

Generalmente le principali caratteristiche dello sviluppo del linguaggio nei bambini autistici possono essere riassunte in questo modo:

–  frequente ritardo nell’acquisizione del linguaggio,

– difficoltà ad adattare il linguaggio in relazione al contesto, in base alla persona con cui parlano,

– difficoltà a interpretare il linguaggio non letterale (es. metafore),

– possono presentare comportamenti ecolalici (ripetizioni identiche di parole o frasi sentite da altre persone, alla radio, in tv).

Con i bambini autistici si possono ottenere miglioramenti nella qualità della vita, nei progressi del comportamento, mediante interventi educativi e riabilitativi precoci. 

 

Psicomotricista Ambrosi Teresa 

Logopedista Marotta Maria Vittoria 

👉🏼 Se hai bisogno di avere altre informazioni in merito contatta lo studio AttivaMente al 3475874990! Ti aspettiamo! 

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